Moda a Roma: Sarli Couture |
Fashion Designer | |||
Mercoledì 15 Gennaio 2014 22:25 | |||
Fausto Sarli, nato a Napoli nel maggio del 1927, è uno dei grandi nomi del Made in Italy e che negli anni Cinquanta sale alla ribalta dell’Alta Moda con i suoi lavori scultorei. Inizia la sua carriera lavorando per lo stilista Emilio Schubert, che ai tempi aveva un atelier a Roma ed era molto conosciuto tra le dive e le principesse della prima metà del Novecento. Nel 1956, Fausto Sarli, sicuro di una forte e notevole formazione professionale, debutta con la sua prima collezione di Alta Moda nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze. Un couturier d’altri tempi, Sarli si distingue per la sartorialità impeccabile, l’uso sapiente dei metodi e delle tecniche dell’Alta Moda tradizionale, di gusto squisitamente italiano. Forme geometriche, tagli ad incassi, linee inusuali e nuove soluzioni stilistiche e volumetriche, fanno degli abiti firmati Sarli vere opere d’arte. Veste, negli anni, una donna sinuosa e sofistica, ma sempre sobria ed elegante. Non eccede mai troppo nello scoprire il corpo, ma lo decora di linee pulite e colori a tinta unita. Negli anni Ottanta, la maison inserisce sul mercato, oltre alla collezione di Alta Moda, anche una linea Sposa. Come molti degli stilisti del Novecento, anche Fausto Sarli si offre per il cinema e lo spettacolo, vestendo note dive e teste coronate. E’ tra gli stilisti italiani che hanno ricevuto molti premi ed onorificenze, come il Leone d’oro, l’Oscar alla carriera, il premio Città di Milano per i suoi 40 anni nell’Alta Moda e il premio “Lupa Capitolina”, consegnato dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno, nel 2010, quale Eccellenza dell’Alta Moda Italiana nel mondo. Nel 1998 ha avuto il privilegio di restaurare i costumi di Eleonora Duse, che sono stati esposti nei musei Guggenheim Museum di New York e Peggy Guggenheim di Venezia. Alla sua morte, nel 2010, l’eredità del couturier è passata allo stilista Carlo Alberto Terranova, che negli ultimi anni ha continuato a far vivere il nome SARLI a Roma e nel mondo. Angela Argirò
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